Global Wars è l’ultima uscita di casa JTG, un colosso del web nella terra del sol levante che lentamente sta esportando le sue produzioni anche in occidente.
Il browser game che analizzeremo quest’oggi è sostanzialmente uno strategico militare, ambientato nel periodo della Seconda Guerra Mondiale.
Anteprima di gioco
Per prima cosa dovremo scegliere con chi allearci: Forze Alleate (Stati Uniti, Inghilterra e Francia), Asse Europeo (Germania nazista e Italia) oppure Unione Sovietica. Ebbene sì, in contro-tendenza con la gran parte dei titoli a sfondo bellico, avremo la possibilità di allinearci con chiunque, aprendo le porte a ben tre campagne con missioni e obiettivi totalmente unici e specifici. Nel caso ne sentissimo il bisogno potremo naturalmente cambiare schieramento, ma così facendo perderemo il grado raggiunto fino a quel momento. Nel gioco impersoneremo un generico ufficiale da poco promosso, con un obiettivo principale ben chiaro: sviluppare il più possibile un piccolo avamposto rendendolo pian piano una vera e propria cittadina militare, conquistando allo stesso tempo le zone limitrofe per espandere i confini dell’alleanza. L’economia si basa essenzialmente su tre tipi di valuta: il petrolio, utile per far partire le diverse operazioni e spostare i mezzi a nostra disposizione, l’argento guadagnabile giocando e l’oro acquistabile con soldi veri. Investire grandi quantità di denaro nella manutenzione della base sarà di vitale importanza per restare al passo con i nemici, sbloccare nuove strutture e potenziare quelle già in nostro possesso.
Nonostante sia appena entrato in fase BETA non è per nulla difficile distinguere lo ‘scheletro’ portante del gioco, formato da due sezioni di gameplay ben distinte: la fase gestionale, come abbiamo visto, necessita sicuramente di qualche miglioramento e ci è apparsa abbastanza vuota, priva di idee rivoluzionarie che la differenzino da titoli simili. Molto meglio invece i momenti di azione vera e propria, che andranno gestite come in un normalissimo strategico a turni: una volta schierate le truppe noteremo che la mappa si dividerà automaticamente nella canonica griglia, permettendoci di calcolare il numero di turni necessari per raggiungere il nemico. La possibilità che i nostri colpi vadano a buon fine dipenderà da una percentuale calcolata in base alla distanza, tipologia di attacco e presenza di ostacoli; esiste quindi un primitivo sistema di copertura, anche se si è rivelato decisamente inadeguato e imprevedibile. Inoltre l’esercito avversario si paleserà solamente quando ci avvicineremo, rendendo la pianificazione delle missioni molto limitata. La presenza dell’auto-fight è un chiaro sintomo della piattezza dei primi scontri, nei quali sarà fin troppo semplice portare a casa la vittoria, mentre a partire dal ventesimo livello (esattamente quando sbloccheremo le abilità secondarie dei reparti speciali) la difficoltà aumenterà vertiginosamente. Il grinding a quel punto diventerà l’unica alternativa gratuita per progredire e ottenere valuta, ripetendo sempre le stesse missioni che fortunatamente si sono rivelate abbastanza differenti tra loro. Infine il comparto multiplayer non ci ha convinto del tutto, a causa di lobby assolutamente sbilanciate e un mercato degli scambi praticamente senza regole. Una partita con gli amici è naturalmente possibile, però il PvP non riesce a splendere come dovrebbe.
Se dovessimo giudicare l’opera JTG unicamente dal punto di vista grafico, non potremo che assegnargli un voto più che positivo: le illustrazioni che intervallano le missioni sono un ottimo esempio della qualità stilistica che permea il titolo odierno. Le sprites bidimensionali si adagiano perfettamente sui fondali, variegati e complici di una grande atmosfera; peccato che le animazioni siano assolutamente deludenti, composte da pochissimi frame e generalmente fin troppo scattose. L’intera schermata di gioco appare irrimediabilmente statica sia nelle fasi gestionali sia in quelle action, arricchita (in senso negativo) da decine di offerte dello shop e pubblicità varie. I menù appaiono quindi molto congestionati e la dimensione ridotta dei caratteri sicuramente non aiuta. Conclude l’esperienza una colonna sonora orchestrale abbastanza standard per le tematiche trattate e ben poco originale.
Conclusioni
Global War è uno strategico ricco di spunti interessanti, che purtroppo cade vittima delle sue stesse pretese. Il comparto stilistico è eccezionale, però ciò che manca sono quelle innovazioni che ormai da tempo ci aspettiamo di trovare nei browser game di nuova generazione.
Sito ufficiale: http://gw.gamego.com/landingpage