Apocalypse City: The Last Stand è uno sparatutto in terza persona ambientato in un mondo dilaniato dalle guerre atomiche in cui dovremo lottare per la sopravvivenza. Elementi MMO e qualche tratto survival lo rendono a prima vista molto accattivante; analizziamone quindi i particolari con questa recensione.
Anteprima di gioco
Il prodotto sviluppato dal team Mijikai Games è appena entrato in fase di beta testing e si manifesta notevolmente acerbo, anche se le fondamenta del gameplay sono già state poste: i controlli sono in linea con i canoni del genere, visto che movimento, mira e sparo sono assegnati rispettivamente alla combinazione WASD e al mouse, dedicato anche alla collimazione dell’arma. Non manca la possibilità di saltare con la barra spaziatrice e accovacciarci a terra con -CTRL-, utilissimo anche per entrare in copertura. Nonostante qualche limitazione tecnica, che approfondiremo nel prossimo paragrafo, lo shooting ci è sembrato abbastanza solido, preciso e soddisfacente; il feedback dei colpi è decisamente buono, così come la sensibilità del puntamento regolabile nelle opzioni.
Le due uniche modalità di gioco presenti (deathmatch a squadre o singolo) sono impreziosite da un curioso particolare: nel corso delle partite infatti non saremo mai soli, ma dovremo guardarci le spalle dai poderosi mutanti che infestano le aree. Tentare di eliminarli da soli condurrebbe, quasi sicuramente, a un completo fallimento, pertanto ci troveremo costretti a creare delle momentanee alleanze con gli altri utenti. Lo svolgimento dei match risulta influenzato da una meccanica specifica sulla quale gli sviluppatori avrebbero potuto lavorare per migliorare maggiormente. La scarsità di munizioni ci costringe proprio a dosare ed economizzare ogni colpo, preferendo ad esempio la fuga rispetto a scontri frontali, agendo d’astuzia e approfittando degli ampi spazi aperti che si hanno a disposizione.
Purtroppo il comparto tecnico rovina parzialmente gli sforzi di game design, piagando l’esperienza con clamorosi cali di frame-rate e un’eccessiva quantità di bug. Visivamente merita una piena sufficienza, data la presenza di modelli tridimensionali accettabili, textures di qualità e uno stile grafico generalmente di buon livello. In linea con il livello globale anche animazioni e caricamenti, ridotti all’osso dal download di parecchi assets nella cache del browser. Una piccola lode va riservata alle ambientazioni, molto grandi e dettagliate, fitto di nascondigli e passaggi segreti da scovare e usufruire a nostro vantaggio; peccato che con mappe di tali dimensioni le partite al momento siano limitate a solo otto giocatori. Ottimo infine il sound design, con una colonna sonora semplice, ma ricca di passaggi atmosferici e un audio posizionale di fondamentale importanza per lo svolgimento delle battaglie.
Conclusioni
Apocalypse City: The Last Stand rivela qualche spunto singolare e del potenziale che potrebbe farlo risaltare rispetto alla massa di TPS presenti sul mercato. Se Mijikai Games riuscisse ad aggiungere ulteriori peculiarità, correggendo gli evidenti problemi tecnici, potremo trovarci di fronte a una piacevole sorpresa.
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