I pesci grossi non mancano nel mercato dei browser game e Drakensang Online, con i suoi 35 milioni di utenti, è uno dei pochissimi giochi per browser a “tripla A” in circolazione.
Anteprima di gioco
La saga Drakensang ebbe inizio nel 2008, con l’uscita dell’omonimo capostipite nato come spin-off della serie The Dark Eye; il successo non fu clamoroso, però la produzione Radon Ent. riuscì a guadagnarsi una discreta nicchia di appassionati che ne chiesero con insistenza un seguito, pubblicato nel 2010 con il sottotitolo “River of Time”. BigPoint, al tempo una giovane e promettente software house specializzata in browser game, ne carpì al volo le potenzialità acquistandone il marchio senza pensarci due volte e tramutandolo in un MMORPG divenuto una piccola pietra miliare. Dal 2011 ad oggi sono cambiate moltissime cose, ma gli aspetti basilari sono rimasti immutati: l’ambientazione propone infatti un contesto medioevale fantasy, popolato da creature magiche e razze assai complesse.
La creazione del nostro alter-ego ci permetterà di scegliere il sesso, le caratteristiche fisiche e soprattutto la classe di partenza; nulla di rivoluzionario dato che potremo decidere di impersonare un guerriero fortissimo nei combattimenti ravvicinati, un mago specializzato in incantesimi di ogni tipo, un arciere estremamente versatile e un geniere in grado di costruire poderose macchine belliche. Il bilanciamento fra le razze è buono, ma quelle incapaci di colpire dalla distanza all’inizio si troveranno piuttosto svantaggiate. Tuttavia, se vi piace sperimentare, potrete avere fino a quattro personaggi diversi per account.
Il sistema di combattimento è chiaramente ispirato ai più famosi action RPG del passato, con una venatura hack ’n slash tipica della serie Diablo. I punti vita di cui disporremo inizialmente diminuiranno quando subiremo danni, mentre la risorsa secondaria (stamina, concentrazione o mana) diminuirà ogni volta che eseguiremo qualche azione stancante. La visuale isometrica garantisce una buona panoramica del territorio e l’intero gioco si può benissimo gestire con il solo utilizzo del mouse; per muovere l’eroe basta infatti spostare il cursore verso il punto prestabilito, mentre cliccando sopra un nemico entreremo in modalità combattimento. Il tasto -SHIFT- bloccherà completamente i nostri movimenti e i tasti del mouse scaglieranno sempre due attacchi diversi, a cui se ne aggiungerà un terzo grazie al pulsante -TAB-. Con i numeri della tastiera potremo infine attivare abilità speciali e utilizzare i vari oggetti presenti nell’inventario.
Restate con noi perchè nella seconda parte della recensione analizzeremo ancora più in profondità il gameplay, la modalità multigiocatore e il comparto tecnico. 😀
Kyotrix
Alti e bassi. In questi giorni l’ho ripreso a mano, sto alzando il nano meccanico del vapore, liv34 al momento ( superato il 30 si sale molto a rilento ). Graficamente ottimo, sistema di combat simile a diablo ottimo. Rispetto ad anni fa, l’hanno semplificato, ora si può avanzare giocando in solo. Mappe con settori piccoli, spesso con corridoi forzati. Mappe mmo comuni a tutti, e dungeon istanziati. Una marea di oggetti, con inventario sempre piccolo ( servono altergemme, acquistabili con euro, o si recuperano in game ma poche ). PvP classico, 1vs1, 3vs3, altri, al momento non faccio, non mi piace e sono pivello in questo. Per natale ci sono eventi natalizi con premi natalizi ( cose che odio, vorrei gioco e oggetti seri e non ridicoli stile koreanate ). Che dire, avrebbe grosse potenzialità, ma dovrebbe cambiare sotto alcuni aspetti.