Mutant Fighting Cup è un nuovissimo social game in cui dovremo creare dei veri e propri ibridi biologici, per poi farli combattere in un torneo planetario. La produzione targata Box10 è difficile da definire in un genere videoludico preciso ed è quindi nostro dovere analizzarne a fondo ogni caratteristica.
Anteprima di gioco
Mutant Fighting Cup ci metterà nei panni di uno scienziato pazzo alle prese con un campionato di animali geneticamente modificati. La quantità di mutazioni a disposizione è davvero impressionante e potremo modificare praticamente ogni tratto dell’animale di partenza. Man mano sbloccheremo potenziamenti per le zampe e per il corpo che andranno a migliorare drasticamente alcune statistiche e comprometterne altre: equipaggiando il doppio scheletro, ad esempio, aumenteremo di molto la difesa ma ridurremo la velocità complessiva.
La fase di combattimento vera e propria sfrutta un sistema simile a quello dei classici JRPG, grazie al quale potremo selezionare un’azione per ogni turno scegliendo fra le tre opzioni sorteggiate casualmente. Difendersi dai colpi più lenti e prevedibili sarà molto importante, mentre curarsi diventerà fondamentale nei livelli più avanzati. Gli attacchi disponibili varieranno in base alle mutazioni effettuate in fase di preparazione e saranno caratterizzati da determinati effetti e tempi di attesa. Ogni nemico nasconderà invece le proprie debolezze, ma starà a noi scoprirle e sfruttarle a dovere; l’ottimo bilanciamento non ci metterà mai contro avversari troppo ostici e spesso per superarli basterà capire la giusta strategia da mettere in pratica. Il gameplay nel complesso è molto lento, ma tutto sommato godibile anche perchè la campagna principale (un tour che ci porterà a visitare praticamente ogni nazione del globo) non è lunghissima e si esaurisce proprio nel momento in cui si comincia ad avvertire una certa monotonia.
Il comparto tecnico sviluppato da Box10 è complessivamente accettabile: dal punto di vista grafico siamo di fronte a un lavoro soddisfacente, che presenta sprites bidimensionali non dettagliatissime ma originali e che in certi casi riescono anche (involontariamente) a creare un senso di ribrezzo verso certe creazioni. Le animazioni sono appena abbozzate e di sicuro l’ottimizzazione potrebbe essere migliorata, considerati i caricamenti eccessivamente lenti e il frame rate instabile. La colonna sonora, infine, non è delle più ispirate.
Conclusioni
Mutant Fighting Cup si è rivelato una produzione discreta, con qualche ottimo spunto per quanto riguarda il sistema di personalizzazione ma troppe magagne tecniche e uno stile generalmente piatto che non gli permette di guadagnarsi una sufficienza piena.
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