There is no Game, Non c’è nessun gioco. Queste sono le parole con cui U1st lancia e presenta questa avventura grafica resa nota insieme a Sciarra Arcade. Pungente ironia, forte auto-critica e alcuni messaggi velati saranno i temi principali di cui scriveremo oggi: l’accenno a un nichilismo videoludico.
Anteprima di gioco
Fin dai primi minuti ci accorgeremo che la creazione di U1st dilata a suo piacimento i confini delle canoniche classificazioni di genere. La schermata iniziale conduce a una lapidaria scritta che suona quasi come una sentenza: “There is no game”, ma proprio nel momento in cui stiamo per rinunciare veniamo fermati da una voce stizzita che a sua volta ribadisce con eco lo stesso concetto. Non c’è nulla per noi a questo link, almeno in apparenza, finché non cominceremo a cliccare rapidamente sul titolo, istigati dalle velenose battute del narratore senza voce. Dopo qualche tentativo riusciremo a svelare i numerosi segreti che si nascondono dietro alla scura immagine, irritando sempre più l’attore fuori campo che gradualmente attraverserà moltissimi stati d’animo: rabbia per la distruzione della sua “casa”, amicizie interessate e persino paura verso qualcuno di non definito.
La sottile trama che sembra essere un semplice collante fra i vari passaggi si infittirà sempre più, toccando anche tematiche di uno certo spessore come separazione, distanza, opportunismo e perdono. La continua rottura della quarta parete è una costante in questa bizzarra avventura grafica che non risparmia qualche frecciatina al business dei videogiochi, pur mantenendo uno stile incalzante adattato a un gameplay “punta-e-clicca” senza molte pretese. There is no game non dura molto e la difficoltà non tocca mai livelli eccessivamente complessi; riesce comunque a intrattenere costantemente il giocatore stimolando una curiosità raramente vista in prodotti simili.
Schermate prevalentemente nere, poche scritte e pixel art sono le componenti fondamentali della produzione U1st, potenzialmente in grado di convincere l’utenza con un minimalismo ridotto alla sua essenza. Il distinguo di semplicità non equivale per forza a mancanza di creatività, è possibile apprezzare certi effetti grafici e nel complesso è l’originalità delle idee a risaltare sulla potenza tecnica. Ottimi entrambi i doppiaggi, sia in lingua inglese sia francese, caratterizzati da un’interpretazione adeguata. Da sottolineare la particolarità della colonna sonora, una delle più singolari in ambito social game e puntuale rispetto allo svolgimento dell’intreccio narrativo.
Conclusioni
There Is No Game, browser game in grado di coinvolgere giocatori curiosi e speranzosi di trovare un’esperienza diversa dal consueto. Si tratta di un esperimento di breve durata ma intenso e ispiratissimo.
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