Dragon Blood è l’ultimo MMORPG pubblicato da 101XP, software house indipendente che ha conquistato la popolarità proprio grazie alla profondità dei suoi giochi di ruolo. Il team russo sembra aver raccolto le critiche ricevute ai titoli precedenti ed essersi impegnato per risolvere alcuni problemi, riuscendo così a raggiungere l’eccellenza.
Anteprima di gioco
League of Angels, Storm Riders e Wartune rappresentano solo alcuni dei più celebri browser game targati 101XP e con Dragon Blood lo scopo finale è compiere il tanto atteso salto di qualità. È bene sottolineare che, inizialmente, non saremo accolti in maniera entusiasmante a causa di un lunghissimo tutorial destinato sia alla creazione del personaggio, dove potremo scegliere nome, genere e classe optando tra guerriero e mago, sia alle intricate meccaniche di gioco. Tale personalizzazione non risulta al passo, offrendo veramente poche opzioni per configurare il nostro protagonista e questo rischia di condizionare il primo impatto. Nonostante ciò non dovremo desistere anzi, soltanto proseguendo comprenderemo come l’intera esperienza si discosti in maniera abissale dalla concorrenza essendo molto meno guidata e statica ma caratterizzata dal diretto e completo controllo del giocatore e delle sue azioni. Non manca naturalmente un sistema di auto-path, che ci permetterà spostamenti predefiniti all’interno delle mappe, anche se si tratta di una modalità sconsigliata dagli stessi sviluppatori. I comandi sono affidati al mouse, l’esplorazione è divertente, molto varia e soprattutto stimolante. Infatti, un ottimo level design conduce alla continua ricerca dei numerosi segreti nascosti nei dungeon. Tale affermazione non vale anche per il livello di difficoltà, che si mostra mal bilanciato e in continua oscillazione fra sezioni troppo elementari e sfide apparentemente impossibili. Le uniche risposte a questo problema si rivelano nelle fasi di grinding forsennato per aumentare di livello, oppure nella partecipazione a qualche clan multiplayer. La community è fra le più attive della rete e, con l’aumentare di guerrieri in campo, le boss fight raggiungono spesso tinte epiche.
La trama segue una linea semplice e forse un po’ banale, che ci vedrà impegnati a salvare una misteriosa principessa rapita dalle forze del male, arricchita però da un’impressionante quantità di side-quest e obiettivi secondari. Sono state scritte centinaia di linee per i dialoghi e lo sforzo degli sceneggiatori si nota, garantendo una varietà raramente vista in prodotti simili. Il punto nodale di Dragon Blood resta la fase dei combattimenti, in cui poter sfoderare le migliori strategie a nostra disposizione. La preparazione degli scontri raggiunge una profondità quasi maniacale, con tantissimi fattori e statistiche a influenzarne l’esito. Tra queste troveremo attacco, difesa, velocità e fortuna che rappresentano solo alcuni dei valori da potenziare con l’aumentare degli XP, e che a loro volta sbloccheranno abilità sempre nuove. Sul campo di battaglia potremo avanzare fino a cinque skills scelte fra decine di possibilità, tutte diverse fra loro. Il combat system a turni è alla portata di tutti, facile e intuitivo, ma non per questo mediocre soprattutto quando inizieremo a gestire un intero party di soldati. Fino a quattro alleati ci aiuteranno nelle nostre peripezie, seguendo alla lettera tutti gli ordini prestabiliti prima di ogni combattimento: bilanciare al meglio le singole specialità costituisce la chiave verso un duraturo successo. Interessante il sistema di rage-points, una sorta di “limit break” che si accumulerà con il passare del tempo; le cavalcature si sono invece rivelate un buco nell’acqua poiché poco utili.
Le grandi qualità tecniche di 101XP vengono ulteriormente confermate anche dal comparto grafico: definizione dei fondali, particolari di sprites ed effetti speciali sono da sempre il fiore all’occhiello per il team russo. Un’interessante fusione di mitologia greca e nordica riesce a creare un prodotto da considerarsi riuscito fra stili diametralmente opposti. Una delle critiche più frequenti riportate in passato si rinveniva nella generale congestione delle schermate, spesso colme di offerte e messaggi qui nascondibili con un semplice click. Stonano decisamente le animazioni, composte da pochi frame e talvolta mancanti. Il colpo d’occhio resta comunque sensazionale, con multipli livelli di parallasse che danno vita a scorci meravigliosi; un lieve “effetto collage” è purtroppo presente, ma accorgersene non è poi così istantaneo. Merita una valutazione positiva anche la colonna sonora, valido accompagnamento per l’avventura.
Conclusioni
Dragon Blood è il miglior browser game sviluppato da 101XP fino ad ora, dotato di un gameplay non perfetto ma sicuramente ambizioso al punto giusto e sostenuto da un ottimo comparto tecnico.
gaetano de angelis
e’ solo in inglese