Restoration Project è un nuovissimo manageriale sviluppato dalla software house Lintrus, caratterizzato da uno spirito ecologico come pochi altri.
Anteprima di gioco
Raramente abbiamo trovato un’ambientazione tanto approfondita quanto quella presente in Restoration Project: la Terra sta attraversando un periodo molto difficile e decenni di cambiamenti climatici hanno costretto la razza umana a imbarcarsi verso chissà quale pianeta lontano. Gli unici superstiti di questo esodo sono i piccoli robot che aiutavano i lavoratori nei campi e il nostro compito sarà proprio guidarli verso la rinascita di flora e fauna. Il primo obiettivo consisterà nell’esplorazione dei terreni limitrofi, alla ricerca di rottami e materiali di scarto: lamiere bruciacchiate, gomma e plastica saranno infatti la base per la crescita del nostro accampamento e ci permetteranno di costruire le strutture più disparate. Di vitale importanza sarà la radio, unico mezzo di comunicazione con cui captare le varie quest e comunicare con gli altri utenti. Inizialmente potremo contare sull’aiuto di un solo automa ma con il passare del tempo rinverremo nuovi aiutanti, ognuno con la sua specializzazione: i droidi esploratori, ad esempio, si muovono con estrema velocità anche sui terreni più accidentati, mentre i raccoglitori riescono a trasportare grandi quantità di materiale senza alcun problema. Utilizzarli al meglio sarà la chiave per ottimizzare ogni processo lavorativo.
Come dice il titolo stesso, lo scopo del gioco è “ripristinare” l’ecosistema che tutti noi conosciamo e proprio per questo passeremo ore a ricercare le ultime forme di vita sopravvissute ai cambiamenti climatici. Una volta trovate potremo piantarne abbastanza da far ripartire la catena alimentare, stando comunque attenti alle necessità delle singole specie: dovremo infatti rifornirci di depuratori e, soprattutto, di acqua potabile, accumulabile grazie a un grosso serbatoio in grado di estrarla dal terreno. Il sistema di coltivazione è alquanto profondo e completamente personalizzabile sia esteticamente sia dal punto di vista funzionale; i raccolti potranno essere inviati in giro per il mondo ad altri accampamenti, così da ripopolare gradualmente tutte le terre emerse. Sparsi per la world map troveremo inoltre decine di bunker abbandonati in cui fare razzia di tutti i resti. Non mancano naturalmente i semplici abbellimenti, in grado di colorare a dovere il grigiume che appiattisce le schermate iniziali, acquistabili nello shop in-game con denaro virtuale oppure convertendo qualche Euro. Infine dobbiamo citare il sistema di “batterie ricaricabili”, questa volta molto generoso anche con i tempi di ricarica che ci permetteranno di continuare rapidamente la nostra partita.
Lo stile steampunk si vede pochissimo nelle produzioni videludiche e ancora meno nei browser game, ma in Restoration Project riesce a dare il meglio di se: paesaggi scarni, per lo più deserti puntellati da alberi caduti e rottami arrugginiti saranno i padroni della visuale di gioco. Fortunatamente le sprites sono di ottima fattura, colorate ad arte e perfettamente sovrapposte l’una con l’altra; allo stesso modo dobbiamo lodare anche le animazioni, sempre fluidissime e ricche di frame, mentre il vero punto forte dell’offerta visiva sono gli scorci che lo zoom ci regala, molto suggestivi ed evocativi. I caricamenti sono pressoché inesistenti, segno di un’ottimizzazione precisa e attenta a ogni dettaglio. Anche la colonna sonora ci ha sorpreso per la sua delicatezza, pur non presentando una gran varietà.
Conclusioni
Restoration Project è un manageriale con i contro-fiocchi, da provare assolutamente se siete fan del genere. Si tratta di un gioco artisticamente sopra la media e dotato di un gameplay estremamente vario, capace di offrire un’esperienza che difficilmente vi lascerà insoddisfatti.
Gioco su Facebook: https://www.facebook.com/games/restorationproject/