La decennale storia di Namco inizia nel lontanissimo 1955, nel cuore pulsante di un Giappone che lentamente cominciava a lasciarsi alle spalle l’incubo della seconda guerra mondiale. Le possibilità di emergere erano poche, così come le finanze a disposizione di chi aveva qualche idea. Masaya Nakamura fondò una delle più importanti aziende videoludiche di tutti i tempi partendo da un grattacielo costruito nel centro finanziario di Yokohama, più precisamente da un fatiscente sgabuzzino posto addirittura sul tetto. I giocattoli e le giostre prodotte dalla società erano, a detta di tutti, piuttosto mediocri, ma i fondatori non si diedero per vinti e investirono gli ultimi fondi rimasti in un mercato tanto rivoluzionario quanto rischioso: i videogiochi. Da allora sono passati 60 anni, una fusione con Bandai e milioni di copie vendute, segnando inevitabilmente la storia del settore.
Per raccontarvi ancora meglio la storia di Namco, abbiamo deciso di stilare una sorta di classifica con i dieci giochi che più ne hanno segnato l’ascesa in tutto il mondo.
1o indimenticabili videogiochi targati Namco
10. Sky Kid [1985]
In decima posizione troviamo Sky Kid, perfetto esponente del genere side-scroller a cui Namco era tanto affezionata. Mettersi alla guida dei caratteristici biplani protagonisti riesce ancora a donare un certo brivido di tensione, anche se questa volta non saremo da soli: infatti, per la prima volta nella storia della compagnia, potremo giocare insieme a un amico sullo stesso schermo.
9. Galaxian [1979]
Il tramonto degli anni ’70 fu accompagnato da una serratissima guerra fra i due colossi nipponici Namco e Taito, artefici del tanto celeberrimo quanto divertente Space Invaders. Galaxian, che si conquista una rispettabilissima nona posizione in questa classifica, era proprio la risposta al monopolio ‘spaziale’ del connazionale, aumentando la difficoltà e presentando finalmente una schermata a colori. Il gioco fu un successo talmente inaspettato che gli sviluppatori si videro costretti a ritornare subito alle loro scrivanie per programmare un seguito che ne riprendesse le meccaniche: stiamo parlando proprio di Galaga.
8. New Rally X [1981]
All’ottavo posto troviamo New Rally X, versione ‘rivista e corretta’ dell’originale capitolo uscito l’anno precedente. Sarebbe sbagliato giudicarlo solamente come una semplice espansione viste le importanti novità aggiunte dagli sviluppatori, in primis un miglior bilanciamento della difficoltà e del punteggio. Il gameplay ci propone un’interessantissima commistione fra i racing game e il puzzle a labirinti, al tempo un genere portato in auge proprio dalla stessa Namco e che ancora oggi non sfigura se paragonato ai moderni ‘casual game’.
7. Xevious [1982]
Dopo aver subito le continue pressioni del colosso americano Atari per l’atteggiamento scettico verso i porting su console, l’azienda di Tokyo finalmente si convinse a convertire su 7800 uno dei loro titoli di maggior successo: Xevious nacque infatti più come un esperimento del designer Masanobu Endo, incuriosito dallo scorrimento verticale delle sprites e dall’effetto parallasse. Il risultato sono 16 difficilissimi livelli che sicuramente metteranno alla prova anche il giocatore più esperto.
6. Final Lap Twin [1990]
Chiudiamo questa prima parte di classifica con un balzo in avanti nel futuro. Correva l’anno 1990: NES e Mega Drive dominavano il mercato dei sistemi casalinghi, l’avveniristico Super Nintendo iniziava a palesarsi all’orizzonte dei confini americani e in lontananza il Turbografx-16 continuava ad essere snobbato, nonostante tutti gli sforzi della casa madre che non si dava assolutamente per vinta. NEC tentò di risollevare le vendite aggiudicandosi l’ultimo capitolo della serie Final Lap in esclusiva, un concetto di marketing rivoluzionario per quei tempi. Rivoluzionario esattamente come il gameplay del titolo Namco, in grado di miscelare magistralmente l’immediatezza dei racing game e una progressione delle abilità in perfetto stile RPG. Tecnicamente sopraffino, soprattutto per l’epoca, Final Lap Twin rappresenta uno dei titoli più sottovalutati di sempre.
A domani con la seconda parte della classifica! 😀